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10/01/15

Un disegno della campana nazista

Die Glocke, in tedesco “La Campana”, è il nome di una serie di presunti esperimenti segreti portati avanti dagli scienziati nazisti per la costruzione di un velivolo tecnologicamente molto avanzato per l’epoca. Il primo a parlarne fu nel 2000 il giornalista polacco Igor Witkowski, ma l’argomento divenne molto popolare quando fu ripreso nel 2003 dalla scrittore Nick Cook.
Nelle duemila pagine del suo libro “Die Wahrheit über die Wunderwaffe”, in italiano “La verità sulle armi segrete”, Witkowski rivela come durante la seconda guerra mondiale l’esercito nazista stesse sviluppando un’arma segreta non convenzionale, la cui esistenza fu rivelata nel corso di un interrogatorio all’ufficiale nazista Jakob Sporrenberg.
Secondo Witkowski, Sporrenberg mostrò dei documenti classificati agli inquirenti, affermando di avere accesso alla documentazione segreta del governo polacco sulle armi segrete di Hitler. Sebbene non ci siano prove tangibili sulla verità di tali affermazioni, le sue dichiarazioni fecero molto rumore e vennero poi rielaborate dall’autore Nick Cook nel suo libro “The Hunt for Zero Point”, in italiano “La ricerca del punto zero”.

L'ufficiale polacco Jakob Sporrenberg

Le prime sperimentazioni dell’arma furono portate avanti dagli scienziati del Terzo Reich nel laboratorio “Der Riese” (il gigante), sito al confine tra Germania e Cecoslovacchia. Le dichiarazioni di Witkowski, assieme a quelle di Cook, suscitarono diverse congetture e ipotesi più o meno fantasiose sulla vera natura della “campana”. Witkowski parla anche di alcune rovine dalla forma circolare nei pressi della miniera di Wenceslas, e dichiara che sarebbero potute servire come piattaforma di atterraggio specificatamente costruita per questo particolare tipo di velivolo.
Il progetto nacque sotto il comando del misterioso generale delle SS Hans Kammler, un tecnico scientifico che era stato anche coinvolto nello sviluppo delle V-2, di alcuni missili, aerei a reazione, deltaplani e costruzioni sotterranee come il centro Riese, dove appunto si sarebbero svolti gli esperimenti per la costruzione della campana.


Essenzialmente si tratterebbe di un velivolo segreto tecnologicamente molto avanzato, con diametro di 3,10 m e un’ altezza di 4,95 m,  composto da due cilindri contro-rotanti, con all’interno uno strano liquido “metallico” avente un color porpora e denominato ”Xerum 525”, il quale ruotava all’interno della “campana” ad alta velocità. Lo Xerum 525 era radioattivo e per questo era contenuto in recipienti in piombo aventi 3 cm di spessore perché molto tossico. Era, con molta probabilità, un miscuglio di metalli liquidi, come il berillio, il torio e il mercurio, che formavano un liquido denominato “mercurio rosso”. L’ossido di mercurio e l’antimonio avevano la caratteristica di emettere una grande quantità di neutroni, se sottoposti ad uno stress esplosivo. Il funzionamento abbisognava di una grande quantità di energia elettrica.
Sempre secondo le dichiarazioni di Sporrenberg, il dispositivo poteva ruotare solo per un paio di minuti in quanto emetteva una grande quantità di radiazioni, generando allo stesso tempo un campo magnetico. Questi effetti collaterali provocarono la  morte di diversi lavoratori e animali presenti nel sito al momento dell’attivazione dell’arma.  Secondo l’autore americano Joseph P. Farrell, morirono 60 lavoratori, nonostante le poderose protezioni in cemento armato del sito, decomponendosi e lasciando come residui una sostanza gelatinosa o cristallina. Altri decessi si registrarono alcune ore più tardi dopo la fine degli esperimenti tra gli inservienti addetti alle pulizie nei laboratori.

Le rovine circolari presso il sito del laboratorio Der Riese

Secondo alcune teorie lo scopo di questi esperimenti era quello di ottenere un “propulsore senza propellente” ossia un “motore antigravitazionale”, altri autori ritengono invece che il dispositivo fosse uno strumento per osservare il passato, costituito al suo interno da uno specchio al quarzo concavo.
E’ curioso notare che sia la forma che il principio che avrebbe dovuto far volare questo ordigno ricordano molto i Vimana dell’antica mitologia indiana, d’altro canto lo stesso simbolo del nazismo, la svastica, deriva direttamente dalla cultura dell’antica India.
Va tuttavia rilevato che, oltre al libro di Witkowski, non c’è nessun altra fonte che parli della Campana e non risulta che siano state trovate tracce che farebbero presupporre ad esperimenti di questo tipo. Non è dato sapere se Witkowski abbia effettivamente visto o possegga copia della documentazione citata da Sporrenberg e comunque nessuno ha mai visto tali documenti. 
L’unica persona che potrebbe confermare o smentire questa storia è Jackob Sporrenberg che però fu impiccato nel 1952 per crimini di guerra.

Fonte: Team557
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